Maria Capellini
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Artista dalla creatività eterogenea e suggestiva, coniugata con una sensibilità tutta al femminile, capace di utilizzare il rifiuto e, astraendolo, consegnarlo metaforicamente a una diversa materia produttiva e a una nuova valenza culturale: linguaggio analogico di un'espressione creativa messa a disposizione dello sviluppo sensibile e dell'educazione anche dei più giovani fruitori dell'arte.
Talora sono oggetti o luoghi riscattati dal degrado dell'abbandono, fatti emergere per raccontare, per farci sognare ed emozionare, declinando l'ecoarte come nuova categoria del bello. Altre volte, come nelle opere esposte, sono le presenze insistenti della spirale e la sua analogia con il turbine a generare con interventi minimali nuove e culturali presenze significanti.
Ne sono esempio le tele della serie "I sette vizi capitali" (alcune delle quali figurano in questa mostra), dove l'andamento tortuoso e l'espansione ellittica della spirale connotano metaforicamente il racconto del vizio di un inevitabile sprofondamento in un buco nero, dal quale pare non esserci alcuna possibilità di ritorno. Ne risulta una sequenza di oggetti ed immagini profondamente carichi di simboli e di forti energie, capaci a loro volta di creare un diverso incontro, unico ed emozionale, riproponendosi come strumenti di una funzione liberatoria dell'arte.
Giuliana Donzello - Febbraio 2013
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